martedì 5 marzo 2019

SPECIALE 50esimo sistema - Le Interviste (parte 3)

Con un ritardo ingiustificato, ecco a voi lettori l'ultima parte delle interviste speciali.

MAGGIORE VROXIGAR

Intervistatore: Com’è stato il suo ingresso nella Corp.?
Nel sistema dal quale dove provengo non ti viene lasciato il tempo per fermarsi e riflettere. Ho trascorso gran parte della mia vita seduto ai comandi di una navicella, fuggendo da gente poco raccomandabile e nascondendomi da tutti gli altri. Ed il lavoro di squadra non ha mai fatto per me.
Questo fino a che non mi sono imbattuto nella DaVinci corp.
Dopo 8 anni, al rientro dal mio pellegrinaggio, che oggi posso ammettere essere stato pi˘ un tentativo di lasciarmi tutto e tutti alle spalle, ho trovato ciò che stavo cercando. Una realt‡ che condivideva e diffondeva i miei ideali ed al contempo mi offriva una sorta di protezione dal passato.
Da lì, il passo è stato breve. Ho chiesto líarruolamento come novellino (a nesuno interessava il mio passato) ed ho portato a termine gli incarichi assegnati a dimostrazione della mia reale intenzione di entrare a far parte della Corporazione. Grazie alla DVC ho potuto portare pace ed equilibrio in alcune delle zone più turbolente della Bolla Civilizzata, ed ho potuto farlo a modo mio.

Intervistatore: Dopo 50 sistemi conquistati, cosa è cambiato maggiormente nella sua vita da Comandante, e cosa invece secondo lei è rimasto invariato?
Ne consegue che, dall'inizio della mia carriera in DVC, poco è cambiato nel mio modo di essere. Certo, essere entrati a far parte del Consiglio Vitruviano ha portato con se maggiori responsabilit‡. CíË molto da fare, ma è un lavoro che porta grandi soddisfazioni. Arrivare dove sono oggi Ë stato duro, ma la conquista e la stabilizzazione del 50-esimo Sistema è una ricompensa che vale ogni momento dedicato alla causa, cicatrici comprese.

Intervistatore: Cosa si aspetta quindi dal futuro della corp? 
Il dominio Vitruviano esteso su 50 sistemi, con miliardi di abitanti che grazie alla nostra influenza, vivono e prosperano in relativa tranquillità, credo offra l'occasione per archiviare un eccellente bilancio e fare ipotesi sul futuro. Federazione, Alleanza ed Impero spesso preferiscono collaborare con noi piuttosto che remarci contro o chissà che non si possa approfittare di questa loro posizione per usarli e mettere i bastoni tra le ruote a quelle fazioni che fanno della violenza il proprio vessillo. La galassia è piena di dittatori che antepongono il profitto ed il proprio benessere a quello del popolo. La guerra, talvolta, si rende necessaria per ristabilire l'ordine.


GENERALE WEDGE SKYRIDER
Condividiamo con piacere con i nostri lettori la nota che lo stesso Generale ha redatto a seguito del nostro incontro

Mi trovo ancora una volta seduto alla scrivania del mio ufficio, nella vana speranza di liberarla dal mare di scartoffie che la seppellisce. Se non fosse per Sally (la mia segretaria) e per Darkorizon, che mi supporta nelle questioni militari e classificate, inaccessibili ad un civile, ormai le carte avrebbero avuto la meglio da un pezzo. È inutile non sarò mai un  burocrate, né un politico... Al diavolo le carte! Meglio che vada giù agli hangar di manutenzione a sgombrare la testa con un po’ di sano lavoro manuale. 
Senza passare dall’ingresso principale (dimmi tu se devo filarmela di nascosto pure dai miei sottoposti!!), mi avvio agli hangar passando dal turboascensore privato.
Grazie ai materiali recuperati in un paio di siti dei Guardiani sono finalmente riuscito a mettere le mani su alcune delle nuove attrezzature ibride, che integrano la tecnologia dei Guardiani in quella umana. Lavorare su quei nuovi moduli è semplicemente affascinante... il sogno di ogni meccanico... unito alla gioia dell’esploratore!! Qui sì che sono nel mio elemento! 
Mentre smonto la calotta di schermatura di un giunto al plasma, il cercapersone al mio polso ronza e vibra discretamente. “E ora che diavolo c’è?”
Sollevo il polso il viso di Sally compare sul microproiettore olografico.
“Che succede, Sally?”
“Generale, c’è il Guardiamarina IlGuasta: ha un appuntamento; lo faccio entrare?”
Dannazione, l’intervista! Me l’ero scordata!
Devo tornare su... anzi no! Meglio se l’intervista la teniamo qua. Sarò più a mio agio. E IlGuasta... capirà, almeno spero. Finora ho sempre schivato i giornalisti come la peste, ma stavolta è diverso; il giornalista è uno di noi.
“Sally, fai venire il Guardiamarina all’officina di manutenzione ASE n.42 , sottolivello 3, dove mi trovo ora.”
L’ologramma di Sally, seppure piccolo e poco definito, mostra un’espressione inequivocabile a metà fra lo stupito e il risentito. Povera ragazza, sono una brutta bestia da avere come capo, lo so.
Pochi minuti dopo il citofono dell’hangar suona. Disattivo la serratura e osservo IlGuasta entrare. Non ho mai avuto occasione di intrattenermi con lui, quindi lo conosco relativamente poco, ma la sua iniziativa del Corriere Vitruviano è stata indubbiamente una bella pensata e i suoi editoriali sono sempre interessanti.
“Si accomodi, Guardiamarina. dico mentre mi avvicino per stringergli la mano, dopo averla ripulita su uno straccio da officina. Mi scusi se la accolgo in modo un po’ poco convenzionale, ma non mi sono mai trovato troppo a mio agio con le formalità. Inoltre temo che il mio ufficio ultimamente sia meno ordinato di questo hangar.”
L’espressione di IlGuasta, fino a quel momento, militarmente seria, muta in un leggero sorriso.
Prendo un paio di sedie pieghevoli e mi siedo. 
“Dunque: nel suo messaggio mi parlava di una piccola intervista. Si sieda. Sono a sua disposizione.”
Anche IlGuasta si accomoda ed estrae un piccolo datapad professionale.
“Dunque Generale, se non erro Lei è membro della DVC fin dalla sua creazione. È esatto?”
“Quasi esatto. In realtà sono entrato ufficialmente a far parte della Corp circa  due mesi dopo la sua formazione, ma anche nel periodo precedente vi ho comunque contribuito come collaboratore esterno. 
Diciamo che venivo da una brutta esperienza precedente come membro di un’organizzazione: ero un pilota di caccia nella Marina Federale; purtroppo quell’esperienza si è chiusa in modo un tantino burrascoso, quindi prima di concedere fiducia a uomini che allora conoscevo appena, ho preferito chiarirmi le idee.”
“Capisco” dice il giornalista “parliamo comunque del periodo embrionale della DVC, prima del riconoscimento ufficiale.”
“Infatti. Allora non eravamo che un pugno di piloti indipendenti che avevano scelto di fare di Guidoni Dock la loro base e di sostenere la causa della Dynamic Industries. Ci era sembrata una buona idea... allora.” 
Mentre parlo, nella mia mente scorrono i ricordi... la prima DVC, il tradimento della Dynamic, la battaglia per Guidoni, @Sawyer, @Frigna, @Asamith...
Rimango in silenzio per qualche istante. IlGuasta mi scruta e capisce che sto seguendo il filo dei miei ricordi e non parla.
“Vede quel disegno dipinto sulla carlinga della mia nave, lì dietro?” Indico la mia vecchia ASP, sulla cui fiancata, come su quella di tutte le mie navi, compare la familiare immagine di Snoopy con il casco da aviatore seduto sul tetto della sua cuccia. “Quel disegno deriva da un antichissima opera a fumetti della vecchia terra, della quale possiedo una preziosissima collezione. Quel personaggio in particolare ha una grandissima capacità di sognare, al punto che i suoi sogni quasi si concretizzano anche per coloro che gli stanno intorno. Questo è un po’ il filo conduttore della mia vita. Sono stati i sogni e le aspirazioni a condurmi qui.”
“Come è arrivato qui, Generale?
“Quando giunsi a Wolf 1230 ero solo un piccolo commerciante, con un passato da agricoltore, poi meccanico e dopo ancora pilota; avevo sentito dire che da queste parti si stava radunando una piccola enclave di piloti indipendenti, per di più con antiche origini italiane, come me. Ed eccomi qua. Non avevo ancora scoperto quella che sarebbe poi stata la mia vera passione: l’esplorazione, andare lontano, sempre più lontano, fin dove la Federazione, l’Impero, l’umanità stessa non erano che puntolini minuscoli in un universo immenso. 
 Mi ha sempre dato un senso di pace la maestosa grandiosità del cosmo. Anche dopo essere entrato in DVC sono stato via per mesi, in spedizioni solitarie, che mi hanno portato al centro e poi all’altro capo della galassia, a Beagle Point, e in cento altri luoghi di indescrivibile meraviglia. Tuttavia non avrei potuto realizzare e apprezzare tutto ciò se non avessi avuto qui un rifugio, un luogo che ora potevo davvero chiamare casa... e un gruppo di persone che negli anni ho imparato a conoscere e a chiamare amici, persone a cui molte volte ho affidato la mia stessa vita. Dopo la Federazione ero divenuto allergico ad ogni forma di organizzazione e gerarchia, eppure, come vede, ora mi trovo qui e per giunta con una stella sulle mostrine e un buon numero di nastrini.”
IlGuasta interviene: “Questo mi porta alla seconda domanda che volevo porle: con
le ultime conquiste, la DVC si è assicurata il controllo del 50mo sistema. Cosa è cambiato per lei in tutto questo tempo è cosa è rimasto invece immutato?”
“Quando mi arruolai nella DVC, il nostro obiettivo non era altro che ritagliarci un piccolo spazio nella galassia, un luogo sicuro da chiamare casa. Allora non potevamo immaginare cosa saremmo diventati. E prima di diventarlo abbiamo più volte rischiato di perdere tutto. Quando la Dynamic Industries tentò di distruggerci, cercarono di seminare sospetti e di metterci l’uno contro l’altro e per un po’ vi riuscirono. Ma è stato grazie alla profonda lealtà e fiducia reciproca che alla fine riuscimmo ad uscirne vittoriosi.
Ora siamo una delle più potenti realtà politiche e militari di questa zona della galassia. Il nostro numero è cresciuto in modo esponenziale, ma questa lealtà, queste fondamenta su cui la DVC è stata costruita non sono mutate. E finché esse esisteranno, esisterà la DVC.
Cosa è cambiato, mi chiede; cosa è rimasto uguale... la risposta è: tutto è cambiato, tutto è rimasto com’era.”
IlGuasta sorride, con un piccolo cenno di assenso.
“Un ultima domanda, generale: cosa si aspetta dal futuro della Corp?”
“A questa domanda non è facile rispondere. È una domanda che noi come membri del Consiglio DVC ci siamo posti in diverse occasioni. Di volta in volta ci siamo posti un obiettivo da raggiungere. E finora ci siamo riusciti. Però più si cresce e più si diviene potenti e conosciuti, più aumenta la potenza e l’astuzia dei nostri avversari. Fortunatamente però non siamo soli. Nel corso del tempo siamo stati promotori e membri di diverse alleanze e accordi diplomatici. La DVC è riuscita finora a rivendicare il suo posto nella Galassia, sia con la diplomazia, che con le armi. Siamo conosciuti, apprezzati e temuti. Ed è su questa strada che procederemo. Dove ci porterà? Solo il tempo potrà dirlo”.
IlGuasta spegne il datapad e lo ripone: “Direi che mi ha fornito parecchio materiale su cui lavorare, Generale. La ringrazio per il suo tempo.”
“Non c’è di che, Guardiamarina!” Mi creda, è la prima volta che mi sottopongo con piacere ad un’intervista. Le auguro la miglior fortuna per il suo giornale. Arrivederci.”
IlGuasta, tornando ad un atteggiamento più militaresco, mi saluta con la mano alla fronte, gesto al quale rispondo automaticamente. Dopodiché esce, lasciandomi al mio lavoro. Mentre riprendo in mano la chiave idraulica, guardo la porta da cui è uscito. Sì la DVC è ancora quella di una volta; cambiano i nomi, i volti..., ma l’anima resta quella di allora... è così dovrà restare sempre.

E' stato un enorme piacere poter intervistare il Generale Wedge Skyrider

AMMIRAGLIO IN CAPO FRIGNA THE HUT
Questo speciale non poteva che chiudersi con l'intervista rilasciata al Corriere dal nostro Ammiraglio in Capo.

Intervistatore: Com’è stato il tuo ingresso nella Corp.? Per quale motivo hai deciso di farne parte?
Sono entrato alla DaVinci Corp. agli arbori, ma non sono uno dei fondatori. Venni a sapere che alla periferia della bolla si stava creando questo gruppo di piloti mercenari, di origine italiche, come c'è ne furono e c'è ne sono tutt'ora. A quei tempi si lavorava per un altra corporazione: la Wolf 1230 Dynamic Industries. La paga non era male. Le missioni facili. Ma soprattutto era il posto perfetto per seguire i propri affari lontani da occhi indiscreti, non so se mi spiego. Col passare del tempo siamo diventati consapevoli del nostro potenziale, e abbiamo iniziato a ragionare autonomamente, gettando le basi per la DaVinci Corporation.

Intervistatore: Dopo 50 sistemi conquistati, cosa è cambiato maggiormente nella tua vita da Comandante, e cosa invece secondo te è rimasto invariato?
Sono cambiate molte cose. Più burocrazia da seguire, tanto per iniziare. Poi la vita si è fatta incredibilmente complessa: prima la preoccupazione era unicamente la manutenzione della tua nave, e l'individuazione di qualche attività lucrosa. Ora si tratta di gestire sistemi, spazioporti, flotte, alleanze. Prima si viveva alla giornata, ora si deve pianificare nel lungo periodo. Per fortuna a fine giornata posso ancora andare all'Atomik Bar a farmi una birra con gli altri piloti. Le relazioni all'interno della truppa sono rimaste schiette e dirette. Nonostante i gradi e la gerarchia non ci sono piloti più importanti di altri: il contributo di ciascuno è prezioso per il raggiungimento degli obbiettivi!

Intervistatore: Cosa ti aspetti dal futuro della Corp.?
Nella corp. abbiamo raggiunto livelli di eccellenza nella pianificazione del bgs, nella gestione delle alleanze e nel fitting specializzato delle astronavi. Nel futuro della Corp. vedo reparti strutturati dedicati al pvp, al bgs, ad azioni di pronto intervento rapido laddove vanno difesi gli interessi della corporazione. Ovviamente la DVC deve rivendicare il suo ruolo preminente nella galassia, sia nei confronti della altre fazioni minori, sia nei confronti delle fazioni maggiori.

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Chiudo questo speciale ringraziando tutti gli intervistati per la pazienza e la disponibilità. E' anche da questi piccoli elementi che si capisce il valore della nostra Corp. Per Aspera!

giovedì 17 gennaio 2019

SPECIALE 50esimo sistema - Le Interviste (parte 2)

Riprendono le speciali interviste ai più importanti Comandanti della Corp., realizzate per onorare il cinquantesimo sistema conquistato.

GENERALE PIV
Intervistatore: Com’è stato il suo ingresso nella Corp.?
R. Questa domanda mi riporta indietro di parecchi anni. Al tempo ero un ex-programmatore, che dopo alcuni disguidi, sui quali sorvolo, mandai a fare in culo tutta l'azienda e decisi di intraprendere la vita da pilota spaziale.
La Davinci è sorta nel mio pianeta Natale, Wolf 1230, ma all'inizio, forse un po' stufo di avere dei capi e, volendo starmene un po' da solo, non entrai subito a farne parte. Passato un po' di tempo entrai comunque in contatto con la
corporazione e iniziai a collaborare, anche se come esterno. Le prime guerre, i primi successi in campo commerciale e sopratutto alcune missioni sotto copertura, proprio per il mio stato di "esterno" mi fecero entrare più a fondo
col cuore pulsante della DaVinci e li scoprì il vero valore in primis dell'idea stessa della corp e, non da meno, delle persone che ai tempi ne erano a capo. Così ripresi di nuovo le redini della mia vita cambiando per (spero) l'ultima volta la direzione
del mio futuro e, senza saperlo al tempo, mi sono ritrovato piano pianino ad entrare nel consiglio e alla fine a capo dell'area ATM. Ad oggi sono molto fiero di dove sono arrivato e delle persone che alimentano le attività della Corporazione, anche se purtroppo la mia
posizione richiede più burocrazia e meno azione.

Intervistatore: Per quale motivo ha deciso di farne parte? 
R. Sono stato colpito dalla perfetta organizzazione della corporazione mista ad una certa maturità delle persone che formavano al tempo il consiglio. Hanno passato bei momenti, hanno creato molte delle strutture informatiche che oggi sono alla base delle nostre attività,
ma sopratutto hanno affrontato periodi difficili senza crollare e prendendo le decisioni in un ambiente sano dove ognuno, col peso delle sue idee ha sempre portato la Corp. a migliorare e a colmare le perdite di chi col tempo ha deciso di abbandonarci.

Intervistatore: Dopo 50 sistemi conquistati, cosa è cambiato maggiormente nella sua vita da Comandante, e cosa invece secondo lei è rimasto invariato?
R. In verità pensandoci non è cambiato nulla. L'ambizione che contraddistingue ogni pilota, nel avere una nave sempre più performante, nell'avere una reputazione che lo precede, nel poter vivere nel lusso sempra attorniato da belle tr...
Intervistatore: Si, grazie abbiamo capito
R. Si insomma, tutto questo non può che sfociare in un gruppo che ha le stesse ambizioni e quindi era solo questione di tempo, ma è da tempo che stavamo puntando a questi risultati, e nessuno al momento ha le intenzioni di gettare la spugna per il futuro.

Intervistatore: Cosa si aspetta quindi dal futuro della corp?

R. Beh, mi aspetto di crescere ancora in organico, di sviluppare nuovi sbocchi e affrontare nuove sfide. Questo sempre dipendentemente dalle gioie che ci riserva la nostra galassia, o dalle noie...


AMMIRAGLIO ASAMITH

D: Com’è stato il tuo ingresso nella Corp.? Per quale motivo hai deciso di farne parte? 
R. (Sorride) In genere le domande la faccio io, non mi capita spesso di dover rispondere.
Arrivai alla DaVinci durante i primi scontri per la conquista di Nenexo; allora eravamo semplicemente il braccio armato delle Wolf 1230 Dynamic Industries. In realtà mi trovai a Nenexo per caso, dopo essermi congedato dalla marina federale, per la quale prestavo servizio nei reparti di incursione rapida, raggiunsi la stazione della Confederazione di Nenexo, alla quale servivano addetti alla sicurezza. Mi colpì molto la totale disorganizzazione e quel pizzico di follia dei piloti DaVinci, intenti a fronteggiare un incrociatore federale con navi classi viper e ASP.. L’impressione fu quella di trovarmi dinanzi al solito gruppetto di contractors, mandati a morire per mano di qualche colletto bianco.
Per una serie di questioni che non sto qui a raccontarti, non presi servizio presso la confederazione, e contattai l’allora Ammiraglio DaVinci Sawyer.. Gli feci presente quelli che secondo me erano stati gli errori tattici nella campagna di Nenexo, in particolar modo il non avere un apparato di intelligence in grado di preparare le azioni sul campo e lui, in tutta risposta, o per completa follia, o per disperazione, o per estrema lungimiranza, mi reclutò, e mi diede un ufficietto.
Ricordo si presentò un guardiamarina ATM, che si trascinava un carrello di apparecchiature elettroniche, si presentò a me, quale volontario per dare una mano, era Tsunami T Star.

Stava di fatto nascendo la DVSEO, all’epoca, e forse anche ora, ci occupavamo di tutto quello che potesse servire ad avere la meglio sul campo; informazioni, ricerca e sviluppo, tattiche e cominciammo ad allacciare rapporti con le forze limitrofe, all’epoca rispetto a noi soverchianti; avrei voluto farti vivere il nostro senso di sgomento e spaesamento all’epoca.

Perché farne parte.. domanda interessante; diciamo che le mutate condizioni mi hanno portato a cogliere una serie di opportunità.

D: Dopo 50 sistemi conquistati, cosa è cambiato maggiormente nella tua vita da Comandante, e cosa invece secondo te è rimasto invariato?
R: Non molto tempo fa, la nostra massima aspirazione era continuare ad essere le forze di sicurezza delle Wolf 1230 DI, per la quale ci auspicavamo un estensione entro i 30 anni luce. I 50 sistemi di oggi ci consacrano definitivamente come l’organizzazione privata più estesa della galassia, questo comporta il dover reggere una fitta e oltremodo intricata rete di relazioni, mediando tra interessi spesso contrastanti. La mia giornata tipo è diventata un continuo vai e vieni di rapporti, dossier, colloqui privati e tentativi di conquistare la galassia >> ride << Rimpiango di dover avuto allentare la presa sul reparto ricerca e sviluppo armamenti e ottimizzazioni, anche se al momento tale comparto è egregiamente seguito da alcuni agenti…  di invariato infondo è rimasto l’approccio di base alla cosa, ti meraviglierebbe sapere come il gioco che si fa al tavolo dei giganti è lo stesso che si fa a quello dei nani; cambia solo la portata degli effetti. C’è poi la gestione del Pegasi Sector Commowealth, spesso una vera rogna, seppur di indubbia utilità politica e propagandistica.

D: Cosa ti aspetti dal futuro della Corp.?
R: Non ho aspettative, ho dei piani. E’ noto oramai che presto saranno siglati trattati universalmente riconosciuti per permettere ad organizzazioni private l’accesso ad asset militari, quali le carrier. Nelle commissioni si sta combattendo aspramente per stabilire quali siano i criteri in termini di affidabilità e “potenza” sulla base dei quali concedere l’accesso a tali risorse. Noi propendiamo ovviamente per utilizzare l’estensione delle aree controllate come parametro, altri invece propendono per i volumi totali di fatturato o per la popolazione globalmente sotto la propria giurisdizioni; avrai sentito del censimento galattico, è oltremodo noto che si tratta di una manovra propagandistica per far pressione sulle commissioni per veicolare l’idea che il parametro di riferimento sia la popolazione totale. Anche per questo motivo stiamo concentrando le nostre operazioni per la conquista di sistemi ad alta popolazione. Questo inoltre si inserisce in un disegno ben più ampio:  la Xenocrisi ci ha dimostrato il tracollo di fatto dei grandi poteri costituiti, di fatto impotenti ( uno dei motivi per cui si concederà ai privati la possibilità di cui sopra ); è possibile che vi sia una dissoluzione più o meno progressiva dell’ordine costituito, con pesanti ricadute economiche; è giunto quindi il momento di pensare ad un autarchia sia in termini di produzione che di rapporto domanda/offerta; beninteso, non parliamo di isolarci, ma parliamo di poter autosostenerci in caso di dissoluzione del mercato così come lo intendiamo.
Questo poterà quindi la penetrazione del pensiero e della filosofia vitruviana tra miliardi di persone, attraverso il quale intendiamo promuovere il concetto di protettorato vitruviano, ossia dell’insieme di mondi e persone che direttamente o indirettamente, godono della sicurezza e del benessere che possiamo offrire; di fatto l’intento è di estendere il concetto di perseguimento di uno scopo comune tipico della corporazione, fino al concetto di perseguimento del bene comune, ovviamente per quelle parti della società civile che decideranno di aderire alla corporazione per intero. In buona sostanza oltre che ad occuparci della sicurezza interna ed esterna, dato che siamo di fatto il principale datore di lavoro nei sistemi in cui siamo presenti, intendiamo farci carico dell’intero welfare, della sanità, dell’istruzione cose che diverranno un diritto inalienabile.. per i corporati ovviamente; chi non volesse aderire potrà continuare a provvedere alle forme di sanità e previdenza private, come fa oggi.

Questo sostrato sociale sarà per noi la piattaforma di lancio di massicci programmi di ricerca e sviluppo, volti allo sviluppo di nuove tecnologie, e non parlo solo di quelle belliche. La DaVinci punterà ad essere il nuovo rinascimento di una umanità oramai corrotta e dilaniata, una nuova era fatta di rigore scientifico, voglia di fare, condivisione e compartecipazione allo sforzo, una società che superi il molle individualismo a vantaggio di una nuova visione unitaria e condivisa; in poche parole, la DaVinci sarà la madre di un uomo nuovo.


AMMIRAGLIO MAMURRA

D: Come è stato il tuo ingresso nella corp?
Sono passati più di tre anni ormai. Ero semplicemente un Cmdr che tentava la fortuna in giro per la galassia. In un bar di qualche sistema giravano delle voci  che si stava costituendo un gruppo di CMDR’s a Guidoni Docks, nel sistema WOLF 1230, per supportare una fazione locale, la Dinamics Industries.
Di voci del genere e di reclutamenti se ne sentono ogni giorno e di solito mi guardavo bene dal farmi coinvolgere ma questa volta volevo almeno dare un’occhiata. Mi ritrovai a discutere, seduto al tavolo davanti ad una birra gelata,  con James (Ammiraglio J. Sawyer), sul come coinvolgere più comandanti possibile, sul tipo di struttura organizzativa e su come trarre il più ampio guadagno dal supportare la Dinamics Industries. In poco tempo mi trovai a dirigere l’ATM e subito dopo Ammiraglio della Corp.

D: Com’è stato far parte dei fondatori  della Corp.?
R: Già da subito avevo capito che questa poteva essere un’esperienza importante. Il primo periodo, passato tra guerre e missioni per la DI, hanno formato un gruppo solido e compatto con una gerarchia stranamente militare. Dico stranamente militare perché fondamentalmente eravamo e siamo dei piloti liberi. Liberi di fare tutto quello che si vuole senza danneggiare la DVC. La gerarchia militare, che mal si associa al concetto di libertà,  è nata quasi spontaneamente e si è subito delineata con la creazione delle aree e del consiglio di cui faccio parte fin dalla fondazione. Per questo motivo si è avuta la necessità di creare una rete di gestione della DVC , cosa di cui mi sono  mi sono occupato io, creando LND (Logistic and Network Dept) sotto il controllo diretto del consiglio.

D: Dopo 50 sistemi conquistati cosa è cambiato maggiormente nella tua vita da comandante e cosa secondo te è rimasto invariato?
R: Con il comando aumentano le responsabilità e conseguentemente, il tempo per vagabondare nello spazio è diminuito di molto. Gestire le richieste di tutta la DVC è molto impegnativo. Fortunatamente ho un Dipartimento attivo ed efficiente.
Invariata è la voglia di continuare a lavorare per la DVC anche se in forma diversa. Verrà il momento in cui dovrò mollare, di lasciare la DVC, speriamo in buone mani.

L'Ammiraglio Logistico, Comandante Mamurra



lunedì 14 gennaio 2019

Lancio Distant World 2

Buongiorno comandanti,
la spedizione è partita come programmato Domenica sera.
Attualmente più di 11mila piloti stanno viaggiando per la galassia verso il primo waypoint rappresentato dalla stazione mineraria Omega Mining Operation situata nel sistema Omega Sector VE-Q b5-15.

Il sottoscritto attualmente sta viaggiando con il nostro caro reporter Zobolizat e con altri 17 comandanti italiani sia DaVinci che indipendenti o di altre fazioni.
Sarà nostra premura tenervi aggiornati sullo stato della spedizione e riportarvi le principali scoperte.

Nel frattempo vi lascio con la foto ricordo della mia partenza assieme a parte del gruppo e il link al brano composto da CMDR Tocoso per la DW2.

Per Aspera ad Astra, Comandati!


giovedì 10 gennaio 2019

Tutto pronto per la partenza di "Distant Worlds 2"

Il primo grande evento del 3305 è pronto all'avvio.

La grande spedizione "Distant Worlds 2 - A Voyage of Discovery" inizierà il prossimo 13 Gennaio (la partenza è programmata nel sistema Pallaeni) e il Corriere Vitruviano non si farà trovare impreparato.

Due membri della redazione si sono uniti alla spedizione, e sono pronti a percorrere tutti i circa 65mila anni luce previsti, alla ricerca di tutto ciò che è ancora nascosto nella galassia. I nostri due fidati comandanti ci forniranno aggiornamenti fotografici e notizie dell'ultim'ora in anteprima, in modo che tuttii i nostri lettori possano sentirsi parte della flotta.

Il logo ufficiale della spedizione


Un totale di 9'027 comandanti (dato aggiornato poco fa) si è dichiarato disponibile e si unirà alla missione esplorativa. Oltre ai semplici esploratori anche minatori, fuel rats, fotografi, giornalisti, geologi, militari incaricati di fungere da scorta, scienziati, addetti alla logistica, tutti insieme con lo scopo di andare al di là di quelle che sono le attuali conoscenze della razza umana. 

Al momento, poco più del 5% di loro è già a Pallaeni pronto alla partenza e, nonostante le 13 tappe intermedie non siano ancora state ufficialmente rivelate, sappiamo che saranno in molti a raggiungere Beagle Point il 10 Maggio, data ufficiale di chiusura della missione.

A tutti questi coraggiosi comandanti vanno i nostri migliori auguri, possiate voi tutti portare l'umanità ad una nuova e più approfondita conoscenza della galassia. Mai come oggi, PER ASPERA AD ASTRA!


mercoledì 2 gennaio 2019

Buon 3305 comandanti!

Cari colleghi comandanti DaVinci, il post di oggi non serve solamente per porgere a tutti voi i migliori auguri di buon anno nuovo.

Il 3304 si è chiuso infatti con un periodo più difficile del previsto per la nostra Corporazione. Purtroppo, i recenti mutamenti nel sistema politico della galassia hanno causato non pochi problemi di gestione dei sistemi solari da noi presidiati.

Una guerra nel sistema Segobo ci ha visto trionfare nei giorni scorsi. Purtroppo però, la DaVinci Corp. non ha ancora ottenuto il pieno controllo dello stesso, che resta in mano alla Lao Gobe Coalition, fazione confederata indipendente che occupa tutte e tre le stazioni spaziali presenti.

Mentre parte di noi erano impegnati in guerra, altri sono stati occupati alla difesa dei nostri confini. Molti sono stati gli squilibri di potere fra le fazioni sotto il nostro controllo e, fino a che non sappiamo se tutto questo sia opera di una forza a noi ostile oppure sia frutto del caso, l'allerta resta massima. Ogni comandante è tenuto a seguire gli obiettivi giornalieri diffusi attraverso i canali di comunicazione riservati.

Detto questo, è con piacere che il vostro direttore, a nome di tutta la redazione, porge ad ogni comandante DaVinci i migliori auguri per un 3305 ricco di successi, chiunque partecipi alla vita della nostra amata Corporazione merita di raggiungere ogni obiettivo che ha deciso di prefiggersi. Continuando a lavorare come facciamo quotidianamente, anche questo 3305 sarà l'anno della DaVinci, così come lo sono stati gli scorsi.

Buon 3305 comandanti!




giovedì 20 dicembre 2018

Galnet News: cibo e gioielli richiesti ad Achenar

La fine dell'anno è periodo di festività e party sfrenati. E anche questo 3304 si chiuderà con festeggiamenti sontuosi in tutta la galassia...o almeno ad Achenar!

La senatrice imperiale Simone Leatrix ha infatti annunciata una settimana di festeggiamenti presso la sua residenza sul pianeta Capitol, ad Achenar.

"Noi Imperiali apprezziamo le cose di valore, anche durante periodi di sconvolgimenti politici. Intendo dunque celebrare la fine dell'anno con una festa sontuosa presso la mia residenza di montagna, che è stata ristrutturata per l'occasione" ha dichiarato la Leatrix ai media.

La senatrice ha dunque richiesto alla Cemiess Imperial Society di organizzare consegne di cibo e gioielli appena raffinati presso la stazione Mackenzie Relay nel sistema Cemiess.

L'iniziativa inizia oggi, 20 Dicembre, e proseguirà per una settimana, salvo riempimento anticipato dei magazzini imperiali.


Una nave in volo su Capitol, pianeta sede dei festeggiamenti

Urne aperte a Carici

Oggi, 20 Dicembre 3304, sono state formalmente convocate le elezioni nel sistema di Carici.
La DaVinci Corp. e la Carici Ltd. si contendono il controllo della stazione Coriolis di Hopkinson Orbital e, di conseguenza, il controllo dell'intero sistema.

I circa 2 milioni e 700 mila abitanti del sistema potranno votare in ogni stazione stellare abilitata. Per dovere di cronaca ricordiamo che le stazioni stellari nel sistema sono 6 in totale: oltre alla citata Hopkinson Orbital sono presenti infatti 3 stazioni planetarie e 2 outpost (quest'ultime dotate solo di piste di atterraggio grandezza media).

I Comandanti DaVinci sono pregati di collaborare attivamente alle elezioni compiendo incarichi gestiti dalla nostra Corporazione in ogni stazione di Carici.

Ricordiamo inoltre che il Consiglio ha deciso di NON diramare un Bulletin specifico per queste elezioni. Alcuni esperti credono che questo sia dovuto al fatto che i vertici della Corporazione siano così sicuri del risultato elettorale da non ritenerlo necessario. Che sia così? Agli elettori la parola!